Baby Reindeer

Apro qst post sulla serie Netflix del momento (solo in italia? oppure in tutta Europa? o forse nel mondo? lo ignoro...) x parlare di un film di stalking in cui mi sono imbattuto ultimamente.

Non credo ke vedrò Baby Shark dudududaduhduh (pardon...Reindeer) in quanto ho poco tempo x i films, quindi figuriamoci x le series, ragion x cui mi faccio x ora bastare...

Bad match

In qst fantastico (eufemismo) film del 2017 (girato quindi con tempismo, ad occhio e croce in pieno boom delle dating app più famose), un giovane pubblicitario rampante e bamboccione si divide tra videogame online e Head over heels, x l' appunto un clone di Tinder in cui la possibilità teorica di scopare viene segnalata da It's a pair! anzichè da It's a match! Il tipo è belloccio, incontra e scopa figone & fighette che poi sfancula il giorno dopo, finchè incontra quella sbagliata e la sua vita si trasforma quasi subito in un incubo xke lei non ci sta ad essere scaricata così. Stando al soggetto sembrerebbero esserci le basi x un Apri gli occhi aggiornato all' era del cybersex, tuttavia ad essere buoni (moooolto buoni in verità) qua potremmo essere al max dalle parti del remake Vanilla sky, xke il protagonista ed il suo collega ricordano Tom Cruise ed il suo compare (che non ricordo da chi fosse interpretato), mentre la protagonista è ben lungi dal ricordare Nuria, che in Apri gli occhi chiede a Cesar "Credi in Dio?" quasi sottintendendo che "Beh, se non ci credi fai male, xkè se esisto io deve x forza esistere pure la mia antitesi": qua la stalker è infatti molto terrena, in linea con la Cameron Diaz che in Vanilla sky urla più o meno "Come puoi ignorarmi dopo che ho ingoiato il tuo shpermaaah??". Primo problema: questa non è Cameron Diaz. Secondo problema: qua tutto il cast è ben lontano da quello di Vanilla sky, con conseguenti ricadute sulla recitazione generale. Terzo problema: la sceneggiatura è scritta col culo, rendendo tra l' altro poco credibile l' excalation persecutoria. Proseguendo nella visione, vivaddio inferiore all' ora e venti, i problemi non fanno che aumentare: il film è girato male, cosa che unitamente alla scrittura di cui sopra conferisce un feeling da saggio di studente di una ipotetica Sandrino Piva degli States, ed il colpo di scena finale (tra l' altro non così imprevedibile) è più o meno di quelli alla Josie, tanto x citare un altro prodotto filmico incentrato sulla figa pericolosa.
A ben vedere non sarebbe da buttare l' idea di fare la morale e di lanciare moniti a tutti quanti, sia scopatori seriali che stalker, passando anche x un altro amico del protagonista, ovvero un nero incastrato in una relazione deprimente con una rompipalle chubby asiatica (che centri l' inclusività, dato che in un altro momento si biasima l' omofobia?), tuttavia non basta tale barlume a salvare un prodotto gravemente tarato.

Alla larga!

Invece la cosa migliore di Baby Reindeer è proprio la scrittura, che rende tutt'altro che banale la "solita" storia di stalking.
Anche perché qui in ballo c'è molto di più, e dopo un paio di puntate ci si rende conto che il problema rappresentato da questa simil Annie Wilkes non è che la punta dell'iceberg, sotto cui si nasconde un intero trattato di psicanalisi su depressione, autodistruzione, rapporti tossici e soprattutto sulle deviazioni che può prendere la mente in seguito ad un trauma.
Non è una serie che si guarda a cuor leggero, quindi da evitare se si è in un periodo di down, ma è girata molto bene, vale la pena.

Pare che Baby Reindeer dudududuhduh sia stato incensato da Stephen King, uno che di di scrittura se ne intende.

Cmq battere una stalker come Nuria non è facile, e non mi sono mai posto quesiti su un eventuale passato traumatico del personaggio: quella, col suo abito rosso e la sua Alfa 33 rossa col boxer ruggente, è il diavolo sceso in Terra appositamente x presentare il conto a Cesar; se fossi stato in lui avrei tentato di aprire la portiera e gettarmi subito dopo averlo vista ingoiare una decina di paste, giacché proprio in quel momento lei di fatto si suicida.

Personaggio, inquietante, da brividi: magari un giorno mi verrà voglia di scoprire se 'sta grassona della serie sa fare di meglio, ma mi riesce difficile immaginarlo.

No, ma in Baby Reindeer la psiche sotto esame in realtà è prevalentemente quella del protagonista, lo stalkerato, che in effetti ha un atteggiamento e delle reazioni che fanno venire i nervi.
Ma non ti voglio spoilerare niente.

Quanto alla grassona, ricorda appunto la Annie di Misery, sarà per questo che a King è piaciuto.

Vabbè anche in Apri gli occhi c'è sotto esame Cesar che finché ha una faccia è un figlio di puttana: frutto di traumi passati xké cresciuto con soldi ma senza affetto, infatti arriverà poi pure ad immaginare uno psichiatra che gli ricorda il padre, e cose così...ma dimmi te se meritava una come il diavolo in rosso, manco fosse un personaggio che avesse compiuto un genocidio.

Io cmq finché ero incazzato nero con le donne ne stavo lontano, non si sa mai chi si va a stuzzicare: anche i cigni hanno un aspetto che fa pensare di potere andare a rompergli i coglioni, ed invece meglio stare alla larga.

MD-MAniak, 06/05/2024 13:07:

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ma dimmi te se meritava una come il diavolo in rosso, manco fosse un personaggio che avesse compiuto un genocidio.

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Ma no che non lo meritava, povero Cesar.
Sei tu che vedi Nuria come un contrappasso per lo scopatore seriale, perché ti cachi sotto all'idea che capiti anche a te.

Negatrice di Gioie (po-yee), 11/05/2024 08:20:

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Ma no che non lo meritava, povero Cesar.
Sei tu che vedi Nuria come un contrappasso per lo scopatore seriale, perché ti cachi sotto all'idea che capiti anche a te.

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A me Nuria è sempre sembrato un personaggio abbastanza simbolico, quasi come la tipa dei flashback di Tenebre, che ha in Argento una valenza addirittura quasi onirica: basta vedere come sono vestite entrambe, roba che non capita tutti i giorni. Manco a dirlo poi, Apri gli occhi è tutto onirico sin dal titolo: non si capisce, date le molteplici chiavi di lettura e nonostante uno spiegazione finale apparentemente univoca, dove il sogno finisca e dove inizi la realtà. Fino a prova contraria già all' inizio Cesar ha una premonizione onirica del proprio destino (il sogno con la Gran Via deserta), e già prima dell' incidente emergono discorsi su Dio (durante la partita con l' amico) quasi a prefigurare una punizione x l' appunto divina che incombe. Poi, x carità, è un film ed ognuno lo vede come vuole, ma non mi sembra una bestemmia affermare che il regista utilizzi espedienti x suggerire anche una interpretazione in linea con la mia.

Che Cesar non meritasse una lezione poi è da vedere, giacchè un personaggio come quello qualche maledizione nella realtà la beccherebbe anche senza incontrare la propria nemesi che opta x la soluzione più drastica: voglio dire, c'è modo e modo di scaricare la gente, e non a tutti va giù farsi trattare come pezze da piedi. Quello a cui va incontro con Nuria è decisamente eccessivo, ma è innegabile che in qualche modo se lo cerca anche.

MD-MAniak, 20/05/2024 17:07:

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Che Cesar non meritasse una lezione poi è da vedere, giacchè un personaggio come quello qualche maledizione nella realtà la beccherebbe anche senza incontrare la propria nemesi che opta x la soluzione più drastica: voglio dire, c'è modo e modo di scaricare la gente, e non a tutti va giù farsi trattare come pezze da piedi. Quello a cui va incontro con Nuria è decisamente eccessivo, ma è innegabile che in qualche modo se lo cerca anche.

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Insomma... a me è capitato di essere anche molto più stronza di Cesar, ma fortunatamente non ho mai incrociato uno psicopatico sulla mia strada.
Sta cosa che se vai in fissa con qualcuno che non ti vuole (o non ti vuole più), ti autorizza a punirlo perché tu soffri, mi pare un po' adolescenziale o sintomatica di qualche disturbo irrisolto. Non per niente, Nuria non è una tipa esattamente in bolla.

Più che punizione divina, che per me non esiste (gli stronzi veri la passano sempre liscia), tendo a vedere quello che accade a Cesar come un fato crudele, una sfiga di proporzioni apocalittiche preannunciata da una visione onirica che ha anche in quest'ottica un suo perché.

La giustizia, sia terrena che divina (sempre che qst ultima esista), più che altro è fallace: si può venire puniti oppure farla franca tanto x avere rubato un casco di banane quanto x essere stupratori seriali di bambini, dipende da fortuna e circostanze; come dipende dalla sfortuna finire in galera senza avere fatto nulla, od essere tra le persone più buone ed innocenti del mondo e finire rovinati da un incidente catastrofico semplicemente x colpa di un' auto piombata alle spalle senza sapere leggere nè scrivere. C'è pure un film di Allen, ovvero Match point, che cita tra l' altro Delitto e castigo, a parlare proprio di ciò.

Riguardo all' avere trattato gente in un certo modo, mi auguro che avessi un motivo x farlo o quantomeno che fossi molto giovane (e stupida, come classicamente si dice) all' epoca dei fatti.

Poi nulla autorizza a punire chicchessia, ci mancherebbe, ma meglio astenersi dall' andare in giro a dispensare gocce che possano fare traboccare eventuali vasi... ripeto: non si sa mai chi si va a stuzzicare. Se poi si respinge qualcuno con garbo e quello/a se la prende ugualmente, pace: almeno non ce la si è andata a cercare; come insegna pervers, posso venire pestato da una gang di sudamericani mentre mi faccio i cazzi miei, però se vado in un ghetto ad insultare i neri le probabilità aumentano esponenzialmente.